In un condominio a pochi passi da Milano 2, praticamente al confine tra Milano e Segrate, a pochi passi dall’Ospedale San Raffaele, vivono le ragazze coinvolte nell’inchiesta Ruby e protagoniste del Bunga Bunga ad Arcore, l’Amministratore della Residenza Via Olgettina 65 ha da poche ore formalizzato una richiesta di sfratto, le quattordici ragazze hanno otto giorni per lasciare gli appartamenti dove vivono in affitto, in quanto arrecherebbero un danno al decoro del palazzo.
I guai non sono finiti, insomma, per le quattordici belle e giovani ragazze finite nell’inchiesta, quotidianamente i loro volti vengono immortalati da telecamere sotto casa, spesso le loro facce sono coperte, condannate dal processo mediatico prima ancora che dal Tribunale di Milano, qualunque italiano ha potuto leggere il testo delle intercettazioni e/o ascoltarle in televisione traendo le proprie personali considerazioni.
Di certo, le stesse signorine non escono bene dalle intercettazioni, e ciò a prescindere dal fatto che abbiano consumato o meno un rapporto sessuale, piuttosto che si siano limitate a farsi aiutare economicamente (la verità dovrà essere accertata nelle sedi competenti).
In questo quadro, anche la Santa Sede, da sempre attenta a uscire allo scoperto e/o a fare dichiarazioni ufficiali, dichiara di “seguire con attenzione e in particolare con preoccupazione queste vicende italiane – sono le parole del Cardinale Tarcisio Bertone – alimentando la consapevolezza di una grande responsabilità soprattutto di fronte alle famiglie, alle nuove generazioni. La Chiesa spinge e invita tutti, soprattutto coloro che hanno una responsabilità pubblica in qualunque settore amministrativo, politico e giudiziario, ad avere e ad assumere l’impegno di una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità”.
Politicamente, invece, il Pdl si stringe intorno al suo leader, attaccando la magistratura, mentre, il Pd passa al contrattacco (politicamente parlando) e, nelle prossime settimane, intende raccogliere milioni di firme per sfrattare anche l’inquilino di Palazzo Chigi. Critiche feroci dal Terzo Polo e da Di Pietro, difesa timida di Bossi che è più preoccupato dalla possibilità che il federalismo salti, rispetto alle inchieste dei giudici milanesi.
Ma in questo scenario, cosa dicono i cittadini? Cosa pensa la gente comune? Che dicono gli elettori del centrodestra? Come sono cambiate (se lo sono) le intenzioni di voto dopo che tutti hanno potuto leggere le intercettazioni? Le risposte non si sanno ancora, i sondaggisti stanno lavorando alacremente in questi giorni, settimana prossima verranno diffusi i sondaggi in corso e/o avremo le risposte, l’impressione è che non tiri una bella aria e il nervosismo è stato palese alla trasmissione Annozero.
Infine, un ultimo accenno sulla stampa estera: harem, fango e scandalo i tre termini maggiormente usati in ogni parte del globo per commentare quanto succede in Italia in questi giorni, unica eccezione la Russia dell’amico Putin dove la notizia non ha una grande enfasi: sarà un caso?
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com