Nando Pagnoncelli e Alessandra Ghisleri sono due noti sondaggisti, i quali, in questi giorni stanno cercando di capire se e come cambia l’intenzione di voto degli italiani, dopo che tutti gli italiani hanno potuto leggere e/o ascoltare il testo delle intercettazioni, nelle quali, si parla di Bunga Bunga ad Arcore e di – per usare un eufemismo – feste movimentate con giovani e belle ragazze.
I cittadini ed elettori italiani si dividono in diverse categorie, quelli che votano uno schieramento sempre e comunque indipendentemente da cosa faccia il proprio partito, quelli che mai vanno a votare qualunque cosa succeda, piuttosto che gli indecisi, ovvero le persone che decidono negli ultimi giorni se andare a votare o meno e/o il partito da premiare.
In questo scenario, la percentuale di indecisi è molto alta, sono loro che, negli ultimi anni, hanno determinato il vincitore delle elezioni, spesso hanno spostato il loro voto a favore del centrodetra o centrosinistra a seconda di una promessa elettorale negli ultimi giorni.
I sondaggi delle due società, capitanate da Ghisleri e Pagnoncelli, sono chiari: il gradimento del Premier è granitico, Silvio Berlusconi è sempre il leader più gradito fra gli italiani, le intenzioni di voto non mutano, nonostante le intercettazioni e le indagini della Procura di Milano, se si votasse domani il Pdl vincerebbe con oltre il 32% dei voti (forti dubbi, invece, sul fatto che poi riesca a governare).
All’estero, invece, continuano a non capire l’atteggiamento degli italiani.
In America, in Israele, piuttosto che in Gran Bretagna, la storia recente ha insegnato che, chi è coinvolto in uno scandalo sessuale, ha il dovere di dimittersi seduta stante, se non lo fa, scatta l’indignazione di cittadini fino a che non si ritira. Nel nostro paese, invece, la popolazione condanna l’uomo e quanto egli stesso ha fatto a casa propria e/o in camera da letto, ma poi, con un colpo di reni, è disponbile ad assolvere il politico alle urne, votando ancora per Silvio Berlusconi.
Sarebbe interessante che qualcuno – filosofo, esperto di comunicazione, storico, osservatore politico, sondaggista o psicologo – spiegasse chiaramente il motivo di questo tipico atteggiamento nostrano che non è un caso isolato e che si ripete, con costanza, da circa vent’anni.
Tanti ci hanno provato. Alla lista si aggiunge Nando Pagnoncelli in un articolo del quotidiano Il Corriere della Sera a firma di Francesco Verderami oggi in edicola. Il sondaggista individua la ragione nella distinzione fra idealismo di partito e pragmatismo dell’amministrazione. Un professore della Statale, sempre citato dalle colonne del quotidiano di Via Solferino, individua il motivo nella mancanza di una alternativa.
A molti la reale motivazione risulta in ogni caso incomprensibile.
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com
Io domando una cosa da comune cittadina che onestamente lavora e paga le tasse.Quando mi si dice che berlusconi vince comunque le elezioni,nonostante tutto gli elettori lo premiano. è il leader più amato….eccetera, perchè non c’è alternativa!Ma vivaddio che alternativa dovrebbe esserci di fronte a un personaggio che ci umilia come cittadini che calpesta i diritti della collettività e ci ha abituato a tante nefandezze e corruzione….?A questo punto anche Paperino sarebbe una valida alternativa….grazie