Il 14 marzo 2011, è una data importante per il futuro di Milano, è il giorno in cui l’Arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi compie 77 anni e chiude formalmente il biennio di proroga che gli era stato concesso dal Vaticano nel 2009 per guidare ancora la Diocesi di Milano, si è aperta, dunque, da alcune settimane la caccia alla sua successione, la Diocesi di Milano è da sempre considerata una delle più estese e importanti del mondo, Papa Paolo VI, prima di guidare la Chiesa nel mondo, ha governato il capoluogo lombardo in un periodo storico molto complicato, a metà degli anni ’50 (vedi foto del 1955 quando fa il suo ingresso in Arcidiocesi), quando le problematiche erano la ricostruzione post bellica, l’immigrazione dalle regioni del Sud e il ruolo delle Associazioni Cattoliche Lavoratori Italiani nel mondo del lavoro (ACLI).
Nelle ultime settimane fiumi di inchiostro sono stati consumati per fare previsioni, di certo non c’è nulla, è vero tutto e il contrario di tutto, i nomi sono sempre quelli, ecco chi sono i favoriti della vigilia:
Gianfranco Ravasi: noto biblista, amato dal salotto buono della città e recentemente nominato cardinale da Papa Ratzinger, la sua nomina verrebbe giudicata positivamente dal quotidiano di Via Solferino Il Corriere della Sera.
Gianni Ambrosio: l’attuale Vescovo di Piacenza, considerato vicino alle posizioni di Carlo Maria Martini, rappresenta una delle maggiori candidature, molto preparato, è giornalista e insegna teologia.
Angelo Scola: per molti l’attuale Patriarca di Venezia sarebbe la persona ideale, distante dalle posizioni di Martini, più vicino alle posizioni di Comunione e Liberazione che a Milano e in Lombardia, con il Presidente della Regione Roberto Formigoni, conta parecchio. Per alcuni, la sua candidatura è impossibile, perché non rappresenterebbe uno scatto di carriera e in quanto, per una logica di pesi e contrappesi, rafforzerebbe troppo il movimento di Cl.
La decisione è difficile, complicata e deve tenere conto di tutti gli equilibri, anche della politica. Milano, a tale proposito, sempre nel 2011, deve votare il suo nuovo Primo Cittadino, il Sindaco Letizia Moratti è ancora favorita, ma non può sottovalutare il candidato dell’opposizione Giuliano Pisapia, compagno di partito di quel Nichi Vendola che non brilla per avere posizioni vicine a quelle delle gerarchie ecclesiastiche.
Sempre a Milano, inoltre, la Diocesi deve fare i conti con la Lega Nord che, a proposito di alcune scelte dell’Arcivescovo Tettamanzi è stata particolarmente critica (visita al Campo Nomadi di Triboniano, ad esempio).
Insomma, una partita difficile e una matassa non facile da sbrogliare e, a tale proposito, non è escluso che, proprio per la complessità della scelta, alla fine, il vincitore sia un outsider, ovvero, una persona che, al momento, non ricopre un ruolo top, ma possiede quelle caratteristiche che il Papa cerca, non ultimo la giovane età, cosa che garantirebbe una continuità nel tempo (i tre candidati sopra menzionati garantirebbero tutti circa un lustro, salvo ulteriori proroghe).
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com
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