MILANO, PGT, TAR E MERCATO IMMOBILIARE

Il nuovo Piano di Governo del Territorio è stato approvato, le migliaia di emendamenti e osservazioni sono stati gestiti in pochi giorni, la maggioranza esulta, l’opposizione minaccia il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, il mercato immobiliare trema, al di là delle ragioni giuridiche, la bocciatura della giustizia avrebbe effetti devastanti per la ripresa del real estate che, in città, oggi è molto più in difficoltà di quanto le percentuali e gli studi diffusi periodicamente dicano.

La questione non è di poco conto. Il mercato immobiliare vive un periodo di crisi profonda, il settore residenziale, nelle zone di periferia, registra una domanda elevata di immobili e una richiesta scarsa, anche a seguito delle difficoltà ad avere un prestito e/o un finanziamento.

Nelle zone centrali e lussuose, al contrario, le case sono sempre richieste, soprattutto se riguardano soluzioni di particolare pregio (piani nobili in stabili d’epoca, attici, ultimi piani in contesti signorili), poca l’offerta di case a prezzi di mercato, chi mette in vendita queste soluzioni vuole realizzare (o cerca di farlo) un prezzo maggiorato.

La media tra i due mercati sopra evidenziati – quello periferico e quello delle case di lusso – porta a variazioni minime annue in termini di città, anche se, di fatto, le differenze tra una zona e l’altra di Milano esistono e sono rilevanti.

Il real estate, pertanto, è un mercato a  due velocità, quello delle classi medie e basse arranca, quello dei ceti elevati galoppa, in questo contesto, chi può investire continua a fare affari, gli altri, invece, fanno fatica ad arrivare a fine mese e/o a pagare la rata di mutuo.

In questo scenario, l’unica certezza è che, se l’eventuale ricorso al Tar del nuovo PGT venisse portato avanti, l’eventuale accoglimento della domanda determinerebbe come conseguenza un peggioramento delle condizioni del mercato immobiliare, le cui ricadute porterebbero ad accentuare, inevitabilmente, il divario fra ricchi e poveri.

Va da sè che, per il bene di tutti, forse,  sarebbe, meglio accettare il nuovo Pgt così come è, con i suoi limiti e le sue negatività, pur di non innescare un meccanismo perverso che avrebbe ricadute negative sul mercato immobiliare e che, a cascata, ricadrebbero sulle categorie più deboli.

Kevin John Carones – faremilano@gmail.com

 

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