A Milano, una città completamente pianeggiante, viaggiare in bicicletta dovrebbe essere la norma, al pari di Amsterdam e Copenaghen, oppure, per rimanere in Italia, come Ferrara e Ravenna; invece, non solo per le strade, ma, spesso e volentieri, anche nei condomini, il ciclista viene ingiustamente maltrattato, ecco qui di seguito qualche informazione utile che tutti i gli appassionati di biciclette dovrebbero conoscere per vedere tutelati i propri diritti e interessi legittimi, almeno, fra le quattro mura di casa.
Parcheggiare la bicicletta in cortile è un diritto che spetta sia ai residenti, ma anche a chi lavora in un condominio, vietarlo o limitarlo con un articolo del Regolamento di Condominio è illegittimo.
Dal punto di vista legale le leggi che tutelano l’amante delle due ruote sia a livello comunale, sia a livello regionale, sono chiare, il Regolamento Edilizio del Comune di Milano, all’articolo 51, sancisce che “in tutti i cortili esistenti o di nuova edificazione deve essere consentito il deposito delle biciclette di chi abita o lavora nei numeri civici collegati al cortile“. La legge Regionale 38/92 stabilisce, invece, che “negli edifici di edilizia residenziale pubblica è fatto obbligo di consentire il deposito di biciclette in cortili o spazi comuni“.
Il consiglio di Ciclobby, per chi si trova nella situazione di vivere in un Condominio che prevede una limitazione al deposito della bicicletta in cortile, è quello di trovare una soluzione pacifica dialogando con l’Amministratore, solo come estrema ratio viene suggerito di inviare una raccomandata e/o rivolgersi ad un legale.
Infine, segnaliamo che l’associazione Ciclobby tutela i propri iscritti anche con particolari convenzioni, con polizze su misura e anche un servizio di consulenza e assistenza legale, per avere tutte le informazioni, ecco il sito: http://www.ciclobby.it/ciclobby/.
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com