Ogni giorno, i cittadini e le famiglie di Milano fanno degli sforzi per fare quadrare i conti, mentre, dall’altra parte, i politici di professione che sono lì (o, per meglio dire, sarebbero) – giova ricordarlo – per tutelare gli interessi di chi li ha votati, lavorano alacremente per meglio ottimizzare il proprio di interesse, i milanesi e gli italiani sono stanchi di questa manfrina, previste massiccie defezioni alle prossime elezioni comunali in città, ecco l’ultima novità che è stata appena votata al Senato della Repubblica (con tanto di voto di fiducia), in quella legge nota con il nome “Decreto Milleproroghe 2011“.
Ecco alcune “chicche appena votate al Senato che dimostrerebbero (se ce ne fosse bisogno) come i costi della politica siano eufemisticamente difficili da ridurre (questo discorso vale esclusivamente in caso di approvazione definitiva del Decreto, alcune modifiche sono previste esclusivamente per i comuni con oltre un milione di abitanti, dunque, la nostra città di Milano rientra nella casistica):
1) rimessi i gettoni di presenza per i rappresentanti del Consiglio Comunale, in pratica, ciascun eletto in Consiglio di Zona ha diritto ad essere pagato per l’attività svolta.
2) introduzione del condono per le affissioni abusive dei manifesti elettorali, riferiti alla scorsa tornata elettorale delle elezioni regionali, ancora una volta, dunque, i “furbi” vincono.
3) i membri del Consiglio Comunale non vengono diminuiti da 60 a 48, come, invece, era auspicato, in una logica di risparmio della politica.
4) Gli assessori vengono addirittura aumentati, le poltrone salgono da 12 a 16 per la gioia dei candidati sindaci.
E la notizia dove trova spazio? Da nessuna parte, solo via internet e in rete, le prime pagine dei quotidiani si occupano di Sanremo, del Bunga Bunga, dei giudici donne che dovranno decidere se condannare o meno Silvio Berlusconi…….. Ma dei costi della politica e di come ottimizzarli no, argomento scomodo.
Ecco, dunque, che, fra tre mesi circa, gli abitanti di Milano dovranno valutare bene chi eleggere in propria rappresentanza, mai come quest’anno si registra un proliferarsi di liste civiche capeggiate da giovani (fra i candidati Sindaco a Milano si segnalano Mattia Calise 20 anni e Sara Giudice 25), sarà un segnale importante del malessere diffuso?
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com