E’ sorto spontaneamente sul social network Facebook un movimento che dice No al maltrattamento di cani, gatti e animali indifesi! Cresce di ora in ora il numero degli iscritti, siamo quasi a quota 400.000 iscritti, ” Modifica l’immagine del tuo profilo e metti la foto del tuo animale domestico o l’animale che vuoi…l’idea è non vedere immagini umane in facebook fino al 28 febbraio per collaborare con la campagna contro gli abusi sugli animali. Se sei contro il maltrattamento degli animali, copia e incolla questo messaggio nella tua bacheca”, questo il messaggio.
Argomenti quello degli animali e dei maltrattamenti cui molte persone, per fortuna sono sensibili, e se anche si tratta solo di una iniziativa on line qualcosa si muove e la sensibilità delle persone viene toccata.
Secondo l’articolo 3 del capitolo II della convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia “Nessuno causerà inutilmente dolori, sofferenze e angosce ad un animale da compagnia’.
La legge n°189 del 20 luglio 2004 contiene le disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli animali in combattimenti clandestini o in competizioni non autorizzate. Il codice penale, nel libro II contiene anche un il titolo IX bis – “Dei delitti contro il sentimento per gli animali”.
Ecco cosa suggerisce il sito della Polizia di Stato in caso di maltrattamenti: chiunque sia, privato cittadino o associazione, può rivolgersi ad un qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale,Vigili Urbani) segnalando un illecito e chiedendo un intervento per accertare il reato ed impedire che questi venga portato ad ulteriori conseguenze. Presente in molte città lo Sportello per i diritti degli animali , a Milano esiste ad esempio la figura del Garante per la tutela degli animali, Gianluca Comazzi lo è dal 2006.
Sempre in tema di animali ma questa volta per la loro salute, la notizia che a Milano sia stato istituito un servizio 118 per gli animali; Isotta, questo il nome dell’ambulanza, in ricordo della gatta salvata dalle guardie zoofile dell’Enpa tra le rovine di Onna, in Abruzzo. Insieme alla presentazione dell’iniziativa è stata lanciata una petizione popolare al Ministero della Salute affinché vengano estese a tutta Italia le strutture di pronto soccorso veterinario previste ora solo da alcune leggi regionali e attive in pochissime città.
«Come rivela la storia della gatta Isotta – spiega Marco Bravi, responsabile comunicazione dell’Enpa – tra le vittime incolpevoli di disastri e calamità ci sono anche gli animali, selvatici e di affezione. Non si tratta di pensare solo agli animali e al loro diritto di vivere: quando si verificano le grandi catastrofi, come appunto un terremoto, persone che perdono tutto possono trovare grande conforto nella vicinanza dei loro compagni di vita. Vederli morire per mancanza di cure sarebbe invece dolore che si aggiunge a dolore.
Anna Sara Balloni faremilano@gmail.com