Il Sindaco di Milano Letizia Moratti ha un figlio giovane di nome Gabriele, il quale, anni fa, ha acquistato un capannone industriale in Via Ajraghi 30 (destinazione d’uso laboratorio artigianale C3, pochi passi da Viale Certosa), e l’avrebbe, di fatto, trasformato in residenza di lusso (la casa di Batman ha ironizzato qualcuno), con tanto di incarico ad una società specializzata in interni di pregio, azienda che, però, fa causa al figlio del Sindaco di Milano per un mancato pagamento (sembrerebbe a causa di dissidi con il padre Gianmarco, il quale, ha stretto i cordoni della borsa).
Il rischio attuale (per alcuni è una certezza), invece, è che, con l’approvazione del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT), la trasformazione del capannone in residenziale si compia del tutto, con conseguente moltiplicazione del valore immobiliare dell’immobile, con tanto di guadagno milionario, a sei zeri, per il rampollo di famiglia.
L’opposizione è andata immediatamente all’attacco del Sindaco Moratti, il capogruppo Pd a palazzo Marino Pierfrancesco Majorino ha precisato che “se le indiscrezioni saranno confermate, Letizia Moratti farebbe bene a non candidarsi“.
Diametralmente opposta la posizione del Pdl, l’Assessore all’Urbanistica Masseroli, il quale, ha tenuto a precisare che “il Pgt non è un condono per nessuno e non agisce in funzione del nome del proprietario“, parole che sono state condivise dal Primo Cittadino.
Lasciando che la magistratura faccia il suo lavoro (in queste ore iniziano, on line, a circolare le voci che Gabriele Moratti verrà indagato, per violazione edilizia), è opportuno fare alcune riflessioni finali:
1) negli ultimi dieci anni tante famiglie milanesi hanno acquistato, a prezzi competitivi, da costruttori compiacenti, degli immobili in zone industriali (in Via Savona, Via Mecenate o in Bovisa, per citare alcune realtà dove questo è avvenuto), del tutto simili a delle abitazioni, pur avendo vincoli di Piano Regolatore differente (il vantaggio è stato reciproco, in termini economici).
2) se oggi, con il nuovo Piano di Governo del Territorio si desse la possibilità di sanare questa anomalia, da un lato il Comune registrerebbe una forte perdita in termini di oneri di urbanizzazione; dall’altro, si favorirebbe chi ha pagato un prezzo più basso di una abitazione con le stesse caratteristiche, magari dall’altro lato della strada, e si fornirebbe l’ennesima dimostrazione che i furbi, in città, vincono sempre.
3) in ogni caso, il Primo Cittadino di Milano deve essere molto più attento a valutare quanto succede fra le quattro mura dei suoi parenti stretti. Delle due l’una: o Letizia Moratti era a conoscenza dell’intera vicenda dall’inizio e, dunque, oggi è in difficoltà (indipendentemente da come finirà il discorso in Tribunale l’impatto mediatico a due mesi dalle elezioni amministrative sarebbe molto negativo), oppure, ne era ignara e, pertanto, bisogna chiedersi se i milanesi vogliono continuare a farsi amministrare da chi non riesce a gestire casa propria.
Di certo i candidati sindaci suoi avversari non si lasceranno sfuggire l’occasione di attacare Letizia Moratti in merito a questa vicenda, e, a proposito di scandali, dopo Affittopoli e Vendopoli adesso, in città, è arrivata la casa di Batman.
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com
Che vergogna,sono pieni di soldi e fanno delle cose cosi’ ignobili…..
Come ci si puo’ fidare di un sindaco che ha tirato su un figlio con questi valori….
FAMIGLIA MORATTI VERGOGNA,personalmente spero possona spendere tutti i i loro soldi in medicine ed ospedali.
Se solo mi permettesi di chiudere un balcone con una vetrata dopo 3 gioni averei il messo comunale in casa.