Ieri è stata una giornata strana per Milano, sole la mattina, forte temporale il pomeriggio, molti milanesi hanno trascorso le prime ore della giornata fra parchi, shopping e a passeggio (in mattinata da Piazza Castello è partita la corsa ciclistica Milano Sanremo), successivamente si sono chiusi in casa e hanno ascoltato le pessime notizie che, di ora in ora, venivano diffuse dalla televisione nazionale.
Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna hanno, di fatto, dichiarato guerra alla Libia e hanno coinvolto nella loro scelta il nostro paese, il quale, si trova strategicamente attaccato alla Libia: dopo novant’anni dalla Guerra Libica del 1911, dunque, i destini di Italia e Libia tornano a incrociarsi.
Molti italiani hanno il timore che, la decisione (presa al vertice di Parigi ieri pomeriggio) di attaccare gli obiettivi militari libici con un raid aereo, avrà conseguenze non positive (inteso come ritorsioni) per il nostro paese, pochi chilometri ci separano dalle coste della Libia, tantissimi gli interessi economici in gioco, per lo più legati al petrolio, tante le multinazionali che, negli scorsi anni, hanno investito in Libia (Enel su tutti), da oggi, tutti questi investimenti saranno a rischio.
Questa storia, al di là delle conseguenze che determinerà nei prossimi giorni/settimane, dimostra, ancora una volta, che è giunto il momento di invertire la rotta. Non è più possibile che il nostro paese adotti una politica energetica basata su importazioni da paesi come la Libia, è giunta l’ora di cambiare strategia, occorre investire (e tanto) su energie alternative, inspiegabile appare oggi, anche alla luce di quanto sta succedendo in Giappone, la scelta di tagliare gli incentivi sul fotovoltaico.
Il nucleare, così come il tema dell’ambiente, sarà uno degli argomenti della campagna elettorale in corso a Milano, fra meno di due mesi si vota per il Governo meneghino, auspichiamo che il prossimo Sindaco della città faccia tutto il possibile per rendere il capoluogo lombardo – per usare le parole di Eugenio Galli Presidente di Ciclobby – “una città a misura di persone e non a misura di auto“. Per farlo, occorre una politica forte (in pratica bisogna fare in modo di dimezzare il numero delle automobili che circolano quotidianamente), fatta di scelte dolorose e difficili per tutti, necessario che l’intera popolazione (residenti, studenti, pendolari e lavoratori) comprenda l’importanza di modificare le proprie abitudini, meno auto significa minori costi, maggiore qualità della vita e un futuro migliore per i nostri figli.
Auguri Milano, ne hai proprio bisogno!
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com