SUCCESSORE TETTAMANZI, SE VINCESSE UN OUTSIDER?

Si complica sempre più la matassa per decidere la successione dell’Arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, una delle più grandi Diocesi del mondo e fra le più prestigiose e importanti, la scelta non è facile, tante le ragioni e i motivi che propendono a favore dell’uno o dell’altro dei candidati.

E se, invece, Papa Ratzinger, anziché puntare su un nome di punta optasse per una soluzione interna e di continuità (per chi si fosse perso i dettagli su chi sono i principali candidati a succedere all’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, leggere il nostro vecchio post di febbraio https://faremilano.wordpress.com/2011/02/01/diocesi-milano-successore-tettamanzi-chi-e-favorito/) ?

La decisione è delicata, i due pezzi da novanta Angelo Scola e Giamnfranco Ravasi, per motivi differenti, legati più ai ruoli prestigiosi che ricoprono, che alla questione anagrafica, sembrano non più essere in pole position.

Il candidato ideale, invece, è un prelato, intorno ai sessantacinque anni, di altissimo profilo, di prospettiva, che possa garantire una decade al governo della diocesi meneghina, e che ben conosca le dinamiche milanesi per averle vissute in prima persona.

La rosa dei candidati con questo curriculum (sembra strano) è scarna, ed è per questo motivo che prende forma l’ipotesi della candidatura interna, la medesima che ha portato il vescovo tedesco a succedere a Papa Giovanni Paolo II.

In questo senso, la soluzione più semplice per Milano si chiama Monsignor Erminio De Scalzi, vescovo dal 1999, Abate di Sant’Ambrogio (seconda chiesa di Milano per importanza dopo il Duomo) e Vicario Episcopale della città, nonché delegato per i tre eventi mondiali in città dei prossimi anni: a) Convegno Mondiale delle famiglie 2012 b) Anniversario dell’editto di Costantino 2013 c) Expo 2015.

A suo favore gioca la conoscenza cittadina: nessun potenziale candidato meglio di lui è in grado di garantire la continuità pastorale della Diocesi: Monsignor De Scalzi è ben voluto dai preti, dalla Curia (è in perfetta sintonia con i suoi predecessori, primo fra tutti l’Arcivescovo Tettamanzi, inoltre, all’inizio degli anni ’80 ha svolto la funzione di Segretario del Cardinale Carlo Maria Martini) e dai cittadini (per anni, prima di risiedere a S. Ambrogio, è stato anche Parroco della Chiesa S. Maria del Suffragio in Corso XXII Marzo, una delle più importanti della città).

Il suo più grande limite, invece, sarebbe rappresentato dall’età, nato nel 1940, la sua nomina garantirebbe solo quattro anni di lavoro, salvo ulteriori proroghe.

Fra un mese circa si saprà chi Papa Ratzinger avrà scelto come successore per Milano.

faremilano@gmail.com

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