UNEXPECTED ISRAEL, TESTO DELLA LA LETTERA PUBBLICATA DAL MANIFESTO

Si evidenzia, qui di seguito, il testo integrale della lettera pubblicata ieri dal quotidiano di sinistra Il Manifesto, è di queste ore la notizia che l’evento in programma “la settimana di Israele”, previsto fra pochi giorni in Piazza Duomo a Milano (dal 13 al 20 giugno), si terrà in altra location, a causa delle polemiche che questo evento ha suscitato e delle minacce ricevute, per l’ufficialità, tuttavia, occorre attendere ancora qualche giorno.

Caro Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano, abbiamo vinto a Milano, a Napoli, a Cagliari, a Pordenone, quasi ovunque, nel Nord, al Centro, a Sud. C’è un’aria festosa di Liberazione dell’Italia, ma ora bisogna battere il ferro fin che è caldo, completare la Liberazione e farne parte ai nostri amici immigrati che vivono in Città, in Lombardia ed in tutta Italia A tutti loro, da qualsiasi Paese essi provengano. In questo momento stiamo pensando in particolare ai palestinesi, che sono numerosi in città e nella nostra Regione. La loro e la nostra dignità umana e libertà sono minacciate da un evento che la Amministrazione Regionale, e la Amministrazione Comunale ora caduta per volontà di popolo hanno preparato insieme al governo di Israele: si tratta della grandiosa manifestazione celebrativa delle realizzazioni tecniche e culturali di Israele. Si parla di un padiglione di 900 mq illuminato anche di notte niente meno che in Piazza del Duomo a Milano. L’obiettivo è quello di dare un’immagine di Israele diversa da quella di Stato responsabile di una situazione di conflitto. A quanto pare, nell’arco di 10 giorni, Milano sarà interessata da eventi culturali come un concerto di Noa, una mostra a Palazzo Reale o a Palazzo Litta, un’installazione tra piazza Duomo e piazza Castello, una serie di incontri coni principali scrittori israeliani, una mostra di design e 4 eventi realizzati con la Camera di commercio sul tema dell’acqua, dove non si dirà tuttavia che Israele ha sottratto ai palestinesi dei Territori Occupati, per non parlare di quelli di Gaza, gran parte della loro acqua. Tutto questo ignorando persino l’esistenza del popolo palestinese, cacciato dalla sua Terra per costituire lo stato di Israele: 750 mila espulsi nel 1948-49, altri 300 mila nel 1967, e la pulizia etnica continua oggi, ininterrotta. I profughi vivono da tre generazioni in campi profughi in condizioni terribili, mentre coloro che sono rimasti sulla terra che costituisce oggi lo stato di Israele, il 20% della popolazione di esso, sono disprezzati e discriminati in tutti i modi: non solo privati dei più importanti diritti politici e civili, ma anche dei diritti umani fondamentali, quale quello della convivenza tra coniugi che si vogliano congiungere attraverso le frontiere dello Stato Ebraico. Le migliaia di persone imprigionate senza accusa, e senza il diritto alla difesa, fondamentale nei paesi civili. I ricorrenti attacchi militari contro le popolazioni civili, l’ultimo dei quali a Gaza ha fatto più di 1400 morti e 5000 feriti, in grande maggioranza civili, molti bambini. I Palestinesi hanno diritto ad un loro Stato, con la struttura e confini che essi concorderanno con la Comunità Internazionale. No, caro Sindaco, Milano che si è liberata dal rischio imminente di ridiventare una città priva di libertà, la Milano della Resistenza, dell’antifascismo creativo di uguaglianza tra tutti gli esseri umani e di libertà, di pace e di progresso, non può ospitare la celebrazione di una stato, Israele, che si è macchiato di simili delitti e persiste nell’oppressione dei suoi cittadini non ebrei e dei palestinesi sotto occupazione militare o rinchiusi in campi profughi da ormai 63 anni. Si faccia capire alle autorità di quel Paese che nessuna celebrazione è possibile a Milano, ed in Italia, se non dopo cessata ogni oppressione e riconosciuti, di diritto e nella vita quotidiana, i diritti del Popolo Palestinese, la sua cultura, la sua umanità. Ti abbiamo eletto sicuri della tua convinta adesione ai principi di giustizia, libertà, uguaglianza ed indipendenza dei popoli: siamo sicuri che tu risponderai al nostro appello. Ti chiediamo anche di volerci ricevere, per un breve colloquio, in cui ti presenteremo anche un nostro progetto per illustrare ai nostri concittadini alcuni documenti della vitalità della cultura palestinese, e dell’oppressione a cui quel popolo è sottoposto. Ti salutiamo con affetto.

*Rete Ebrei contro L’Occupazione Vento di Terra Onlus Khader Tamimi, Presidente della Comunità Palestinese dl Lombardia Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese, Un ponte per…, Loretta Mussi, Presidente.

Kevin John Carones – faremilano@gmail.com 

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Una risposta a UNEXPECTED ISRAEL, TESTO DELLA LA LETTERA PUBBLICATA DAL MANIFESTO

  1. Riodante Morgante ha detto:

    nelle scorse settimane il presidente Statunitense e succesivamente gli stessi Israeliani hanno manifestato chiedendo il ritorno alle frontiere del 1967 e a creare i presupposti per una Pace vera per tutti, non saranno mica diventati anche loro filoPalestinesi

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