La cronaca di Milano e provincia è drammatica in questi giorni: famiglie intere dilaniate dal dolore, a seguito di incidenti stradali gravi o mortali, si riapre la questione se sia opportuno o meno richiedere un aumento degli autovelox fissi in Milano città, stavolta a rilanciare la richiesta il Presidente del Codacons Donzelli, ecco i dettagli qui di seguito.
“Purtroppo in questi anni – sono le parole del Presidente Donzelli – il Comune di Milano si è preoccupato di multare solo le auto in sosta vietata, i clienti delle prostitute e i writer, non certo chi viaggia a 100 chilometri l’ora per le vie della città“.
Nel lontano 2003, infatti, la Prefettura aveva autorizzato il Comune ad installare fino a 24 Autovelox in città, ad oggi, gli unici presenti sono in Viale Scarampo, poche centinaia di metri dalla vecchia fiera e da Piazzale Lotto.
Certamente il maggior numero di incidenti mortali si è sempre verificato sulle grandi arterie di collegamento con il centro città, la pericolosità (in particolare modo di notte) di strade come la Rivoltana, la Cassanese o la Paullese, per citarne tre è nota.
Tuttavia, anche in città, troppe persone (uomini e donne indistintamente), quotidianamente, violano quotidianamente il codice della strada preoccupandosi, in prossimità dei semafori, più della presenza di auto all’incrocio che del verde (per non parlare delle infrazioni commesse quando è giallo).
Inoltre studi mirati dimostrano che i soldi che si spendono per l’installazione degli autovelox vengono risparmiati in sanità e cure mediche.
Pertanto, pur comprendendo le ragioni del no (24 postazioni fisse giorno e notte trasformerebbero la città in un Grande Fratello Milano), è necessario che una Pubblica Amministrazione faccia qualcosa di concreto per cercare di tutelare la salute dei suoi cittadini, in particolare se – come in questo caso – sembra che i medesimi residenti non siano in grado di farlo.
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com