Benedetta Parodi, giornalista diventata famosa per avere ideato e condotto su Italia 1 il programma Tv “Cotto e mangiato” ha iniziato da un mese circa la sua avventura a La 7 Tv, da pochi giorni ha, invece, inaugurato un blog collegato al maggior quotidiano italiano, mentre, nella giornata di ieri, era in una libreria del centro di Milano per firmare le copie del suo nuovo lavoro “I menù di Benedetta” (insieme a Fabio Volo sta velocemente scalando la classifica delle vendite, i suoi due precedenti libri di ricette le hanno procurato soldi e notorietà).
Scrive, ha un blog, fa una trasmissione televisiva quotidiana, gestisce tre figli, una casa e una famiglia e sopratutto cucina e sperimenta (per sua stessa ammissione) i piatti che propone in Tv.
Ritratto di una donna moderna in carriera: è stata brava, ha avuto una idea vincente e l’ha saputa capitalizzare al meglio.
Tanti la criticano per il modo in cui cucina, lei, con il sorriso, risponde sfornando i numeri dell’auditel e delle copie vendute, i suoi veri punti forte, dove è inattaccabile.
Benedetta ha compiuto il percorso inverso rispetto alla maggior parte dei cuochi ed esperti fra i fornelli, i quali, solitamente, vengono chiamati in Tv per la loro professionalità e per il successo che hanno nel proprio locale.
Il tubo catodico è oggi pieno di trasmissioni, programmi e spettatori che cucinano (e il merito è anche di Benedetta che ha dimostrato che si può fare un programma vincente a costi contenuti), numerosi sono gli esperti e i professionisti (anche chef famosi) che cucinano, giudicano e consigliano (Oldani, Cracco, Vissani e Borghese per citarne solo alcuni).
Ma, con rispetto a cuochi e ristoratori, sorge un dubbio amletico.
Non avendo l’ubiquità come possono presenziare ad eventi o spettacoli televisivi, per poi dirigere in prima persona il locale?
Non si corre il rischio che, per inseguire fama, notorietà e maggiori successi economici si trascuri il proprio “core business”, ovvero, la cucina del proprio ristorante da dove tutto è partito?
A tale proposito, citiamo il caso del cuoco stellato michelin Davide Oldani, la sua cucina low cost (Ristorante D’O) a due passi da Milano (Cornaredo, non distante dalla nuova Fiera di Rho Pero) è stata un successone, da anni i clienti attendono mesi prima di potersi sedere nel suo locale la sera.
In settimana Oldani era a Londra per l’edizione inglese di Identità Golose, oggi e domani è all’evento di Via Tortona (Le Grand Fooding), insomma un programma intenso (e, forse, inconciliabile) per chi dovrebbe dirigere un ristorante di proprietà.
“Ma come fa a fare tutto?” non è solo il titolo di un recente film.
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com