Quando l’abitante medio di Milano trova un parrucchiere cinese, di solito, storce un po’ il naso, poi, invece, i fatti dimostrerebbero che i residenti del capoluogo lombardo ci vanno quotidianamente e affollano le insegne cinesi di taglio dei capelli, attratti da una serie di vantaggi competitivi, primi fra tutti, il prezzo conveniente.
Il prezzo è la principale motivazione che spinge i milanesi, in particolare in un periodo di crisi, a rivolgersi ai negozi di taglio capelli gestiti da extracomunitari, vediamo quelli di una insegna in zona San Siro:
Shampoo e piega € 6
Shampoo e taglio bambini € 6
Colpi di sole e piega € 20
Permanente e piega € 20
Fra i vantaggi, inoltre, gli orari maggiormente flessibili (niente chiusura di lunedì, solitamente le attività cinesi sono aperte sei giorni alla settimana, fino alle 21.00) e la possibilità di andare anche senza appuntamento.
Le critiche, invece, sono rivolte, principalmente in due direzioni:
- Professionalità: alcuni negozi italiani di taglio e messa in piega si lamentano della scarsa preparazione dei colleghi con gli occhi a mandorla e del fatto che, ad oggi, con la liberalizzazione commerciale, tutti possano aprire un’attività di parrucchiere (o barbiere che dir si voglia).
- Norme e Leggi: i parrucchieri italiani osservano che, in alcune insegne cinesi non vengano garantite le norme di igiene previste da Asl e Comune di Milano, i dipendenti non sono in regola e anche dal punto di vista fiscale, spesso la legge italiana viene aggirata.
Ovviamente, le critiche sono non dimostrabili e, dunque, in mancanza di controlli degli organi competenti, l’unica norma applicabile è la legge di mercato, legge che, ad oggi, in una città come Milano, evidenzia come gli italiani (in un mix di culture) affollano e fanno la fila nei negozi cinesi di parrucchiere (per non parlare di ristoranti e pizzerie, dove possono essere fatti ragionamenti non distanti, pur trattandosi di cibo).
Insomma, molti ci vanno, ma nessuno lo ammette apertamente.
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com
Ciao…questa forte concorrenza cinese dovrebbe far riflettere i parrucchieri italiani e portarli a ridurre i prezzi davvero eccessivi! Mia sorella ha incominciato ad andare ad uno di questi innumerevoli centri e si trova benissimo…prezzi leggeri, servizio non affatto scadente e soprattutto velocità del servizio (fortunatamente non essendo donna non ho mai provato le code chilometriche del sabato pomeriggio)! Dobbiamo cercare di essere più pragmatici e meno snob in questi periodi di crisi!
Ciao a tutte/i, sono uno studente dell’Università di Milano e sto realizzando un progetto legato alla mia tesi [studio del comportamento del consumatore].
Chiedo – se possibile – solo 5 minuti del Vostro tempo, per rispondere a un semplice e rapidissimo questionario che ho realizzato: “l’esperienza dei consumatori presso un parrucchiere cinese”. Che voi siate di Milano o di qualunque parte d’Italia non crea alcun tipo di problema: cio’ che conta- fondamentalmente- è l’aver provato un parrucchiere cinese. Grazie per la disponibilità.
Saluti,
Riccardo
https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dDlmX0NTRHJiU2ZCNFRvYVZhZ05ncFE6MQ