NUOVO GOVERNO, DIMISSIONI BERLUSCONI E TOTOMINISTRI: ARRIVANO I PROFESSORI?

Mario Monti, neo senatore a vita e primo ministro in pectore, dovrà essere bravo a ottenere la fiducia del Parlamento, di certo, non avrà l’appoggio della Lega Nord che ha dichiarato la volontà di andare all’opposizione mettendo fine alla alleanza con il Pdl, difficile che ottenga il sì dell’Idv e di Di Pietro, mentre, Pd e Pdl, pur con alcuni importanti distinguo, sembrerebbero orientati (il condizionale è d’obbligo) ad appoggiare un Governo guidato dall’economista lombardo.

Due i temi sul tavolo per cercare di capire chi ne farà parte, da un lato, occorre chiarire se, dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi (attese a minuti), sarà un governo tecnico, politico o una via di mezzo, l’altro argomento chiave, trattandosi di una situazione straordinaria, è riuscire a capire quale programma dovrà essere portato avanti in questi mesi.

Le due questioni vanno risolte in tempi strettissimi, entro poche ore bisogna fare tutto in modo da tranquillizzare le borse all’apertura (non solo Piazza Affari), ecco i tre scenari possibili:

1) Governo Tecnico – E’, ad oggi, la prospettiva più gradita al Capo dello Stato, ma quella che metterebbe maggiormente in difficoltà il mondo politico. In questo caso, le due maggiori università private di Milano verrebbero coinvolte, Tabellini, Senn e Secchi, tre docenti della Bocconi, secondo i rumors dei palazzi romani, sarebbero i favoriti rispettivamente per il Ministero dell’Economia, Infrastrutture e quello dello Sviluppo Economico, mentre, all’istruzione potrebbe andare il Professor Ornaghi, attuale Magnifico Rettore della Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

2) Governo Politico – E’ quello che non vuole l’Europa, il rischio è che, poi, non si facciano le riforme economiche richieste dalla comunità internazionale (non a caso, da Bruxelles continuano ad arrivare attestati di stima per il Senatore Monti), alcuni parlamentari Pdl spingono per questa soluzione, qualora ci fosse un Governo politico, inoltre, la Lega si potrebbe ricompattare immediatamente con il partito di Berlusconi.

3) Governo Misto – In questo caso, nel Governo tecnico entrerebbero alcuni politici, a garanzia dei partiti che, altrimenti, non avrebbero interesse ad appoggiare un Governo Monti (ipotesi caldeggiata dallo stesso Berlusconi che vorrebbe il fidato Gianni Letta nel ruolo di Vice Premier). L’idea, tuttavia, viene bocciata da Bersani e dal Pd che

Infine, si pone il problema di capire cosa dovrà fare il Governo Monti, ovvero, se dovrà portare avanti solo le riforme essenziali per l’Europa e la riforma della legge elettorale (discorso delle preferenze), oppure, dovrà rimanere in carica fino alla scadenza naturale del Parlamento.

Le questioni sul tavolo sono complesse (probabilmente, nascerà un governo tecnico), in bocca al lupo al senatore Monti, il lavoro che lo aspetta per ottenere la fiducia sarà complesso e pieno di insidie.

Kevin John Carones – faremilano@gmail.com  

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Una risposta a NUOVO GOVERNO, DIMISSIONI BERLUSCONI E TOTOMINISTRI: ARRIVANO I PROFESSORI?

  1. cherif der ha detto:

    ogni cosa a suo inizio e suo fine

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