Il “Made in Italy” si difende negli Usa, la rivista americana “Wine Spectator”, considerata da molti clienti la fonte più accreditata dell’enologia, ha sentenziato che il miglior vino al mondo è una etichetta californiana, al secondo posto altra bottiglia americana, francesi e italiani, in perenne lotta per il migliore “bollicine” al mondo, si piazzano rispettivamente terzi e quarti, per tutti i dettagli e/o per ascoltare una presentazione video dei vini vincenti, continuate a leggere l’articolo.
Ecco il sito internet ufficiale della rivista americana dove leggere la classifica Top 100: http://www.winespectator.com/display/show?id=videos-2011&bcpid=663897729001 (on line, possibile anche vedere e ascoltare in inglese un video di presentazione di ciascuna delle dieci etichette della top ten).
L’Italia si piazza al quarto posto con un Brunello di Montalcino Campogiovanni 2006, mentre, in ottava posizione troviamo una etichetta di Barolo di Domenico Clerico Ciabot Mentin Gienstra 2006.
Vince il californiano Kosta Browne Pinot Noir Sonoma Coast 2009 (prodotto in un vitigno non distante da San Francisco), secondo un altro vino della California (Cabernet Sauvignon Napa Valley Kathryn Hall 2008), terzo il francese Domaine Huet Vouvray Moelleux Clos du Bourg Premiere Trie 2009.
La classifica impone, fondamentalmente, una serie riflessione sui nuovi mercati.
Australia, Sud Africa e California stanno “rubando il mestiere” a Italia e Francia: da anni questi paesi investono sul mercato del vino, e favoriti da clima mite e conoscenze tecniche sempre più approfondite, sono riusciti a imporsi sia nel mercato locale, sia a livello internazionale.
Certamente, la classifica tiene conto del fatto che la rivista è americana, ma è un dato incontrovertibile che la qualità dei vini americani, australiani e sudafricani è in crescita esponenziale da tanto tempo (di questo trend positivo se ne è accorta la Grande Distribuzione Organizzata, sempre attenta ad andare incontro alle esigenze del mercato food).
Per comprare la bottiglia che si è classificata prima si spendono 38,5 euro, mentre, per chi vuole assaggiare la qualità dei vini esteri a Milano, è sufficiente andare presso un qualsiasi supermercato in città (fra gli altri, si segnala il piccolo mini market Punto Sma di Via Marghera 36, a pochi metri dalla Mondadori e dalla metropolitana rossa M1 De Angeli, ottimamente fornito anche di etichette di pregio).
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com