Milano è la seconda città più in quinata d’Italia (dopo Torino), la Lombardia ha il triste primato di piazzare ben otto capoluoghi di provincia nelle prime sedici posizioni a livello nazionale, questo e altro emerge dal Rapporto 2012 di Legambiente Mal’Aria 2012, ecco alcuni passaggi importanti dello studio.
“I principali imputati sono le polveri sottili: nel 2011, il 67% dei capoluoghi di provincia monitorati non ha rispettato il limite consentito di superamenti della soglia di PM10, un aumento del 12% rispetto all’anno precedente.
Torino, Milano e Verona sono in testa con 158, 131 e 130 superamenti registrati nella centralina peggiore di ognuna delle tre città, crescono, inoltre, le dimensioni degli sforamenti”.
“Nelle grandi città, come Milano e Roma, si deve ridurre il numero di auto circolanti, passando da 60/70 auto ogni 100 abitanti, a valori in linea con altre grandi capitali europee (30/40 auto per cento abitanti)”.
Quanto al tema del riscaldamento una delle soluzioni proposte è quella di abbassare la temperatura delle abitazioni, mediante una modifica legislativa (la tematica ambientale è un tema molto caro ai milanesi, i quali, proprio in questi giorni, hanno visto l’introduzione dell’Area C il cui scopo dichiarato è quello di migliorare la qualità dell’aria).
Ecco, infine, dove leggere il dossier completo dossier Mal’Aria 2012, nonché le proposte Aci e Legambiente per la mobilità sostenibile.