La Costa Crociere ha trovato un accordo con l’Associazione dei Consumatori al fine di definire un rimborso ai passeggeri che si trovavano a bordo della nave da crociera Concordia (al link http://www.costacrociere.it/B2C/I/Info/concordia_statement.htm) e che hanno subito soprattutto il disagio psicologico di un naufragio (il discorso non si applica a chi ha perso la vita e chi è rimasto ferito, a seguito dell’incidente).
La somma che verrà risarcita a ciascun passeggero (compreso i bambini che in crociera viaggiano gratis) è di Euro 11.000, cifra comprensiva di tutto: dal bagaglio al danno da vacanza rovinata, dal biglietto aereo per arrivare a bordo della nave alle spese di rientro, dalle tasse alle eventuali spese mediche, compresi gli acquisti effettuati a bordo.
Per chi fosse interessato ad accettare la transazione, possibile inviare una email o telefonare (al sito sopra evidenziato il dettaglio), i soldi vengono garantiti in sette giorni, decorrenti dal momento della formale accettazione.
Certamente, con questa manovra la multinazionale a stelle e strisce di origine genovese vuole evitare i problemi di una “class action”, in America alcuni passeggeri si sono già mossi per una causa collettiva da 450 milioni di dollari, dunque, meglio pagare subito piuttosto che essere condannati da un Tribunale fra qualche mese.
Se ancora una volta vale il vecchio adagio “pochi, maledetti, ma subito”, sorge un dubbio: questa fretta di pagare di Costa Crociere può significare che la compagnia sa cose o fatti che non sono ancora note e che potrebbero, se emergessero in sede processuale, condannare la società ad un maxi risarcimento (soldi che non spettano a chi ha transato prima)?
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com