L’Inter con un gol di Palacio all’88’ regala ai propri tifosi una vittoria sofferta al Meazza (solo pochi secondi prima gol mangiato dal Partizan Belgrado) e vola verso la qualificazione in Europa League, il Milan, invece, rientra dalla trasferta di Malaga ancora con una sconfitta, l’ennesima di questo inizio stagione.
Partita difficile quella dell’undici di Stramaccioni, occasioni per entrambe le squadre con continui ribaltamenti di fronte, soprattutto nella ultima mezz’ora, la partita è aperta fino alla fine.
La squadra di Allegri, invece, si trova in un pozzo senza fondo, la rosa è da Europa League, la testa è lontana anni luce dalla normalità: chi affronta i rossoneri lo fa con una duplice convinzione, da un lato, quella di potere sempre segnare su palla inattiva (la paura è palpabile ad ogni corner o punizione e nulla c’entra difendersi a zona o a uomo), l’altra, è che il Milan segna con il contagocce, pertanto, alla peggio, chi affronta il vecchio diavolo può pareggiare.
La società non sa cosa fare, Berlusconi è “assente ingiustificato”, Galliani invita tutti alla calma e Allegri cambia modulo e interpreti, alla ricerca di una soluzione (quale?), dopo che, da tre mesi, allena vecchi e nuovi giocatori quotidianamente a Milanello.
Difficile anche il contesto delle altre formazioni nostrane, le squadre italiane passano una settimana nera: su sei partite totali (Milan, Juventus, Inter, Napoli, Udinese e Lazio) raccolti la miseria di cinque punti su diciotto a disposizione (i tre dell’Inter e due derivanti da altrettanti pareggi, quello interno della Lazio e quello della Juventus in Danimarca, brutte sconfitte anche di Napoli e Udinese).
Una media da Serie B, come sono lontani i discorsi quotidiani di Galliani sulla posizione del ranking e sulla perdita di un posto in Champions League.
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com