Alan Turing era un matematico e crittografo inglese (1912-1954, è stato uno dei padri dell’algoritmo, della scienza informatica e della intelligenza artificiale), ha avuto, fra l’altro, il merito, durante la seconda guerra mondiale, di contribuire a decifrare i messaggi segreti dei tedeschi, quelli elaborati dalla famosa macchina tedesca “Enigma” (vedasi fotografia).
Quasi un secolo fa, l’ingegnere tedesco Arthur Scherbius inventava (lo scopo iniziale era quello di rendere non decifrabili i messaggi scambiati dalle banche) una macchina elettromeccanica che, grazie a rotatori, fili elettrici, lampadine e tanta inventiva, era in grado di rendere un testo segreto (centinaia di milioni le combinazioni possibili), messaggio che poteva essere tradotto solo se in possesso di alcune informazioni iniziali, oltre che, di un’altra macchina, la cui impostazione iniziale fosse identica.
Enigma, durante la Grande Guerra, venne utilizzata per scopi militari, i tedeschi inviavano tramite questa macchina i messaggi agli U boot, i famosi sommergibili temuti dagli alleati per la loro precisione, senza riuscire a decifrare i testi dei messaggi il conflitto, forse, sarebbe finito diversamente.
Alla soluzione del problema, un forte contributo fu dato da Alan Turing (e anche da tanti altri geni della matematica riuniti a nord di Londra), ideatore della “bomba”, una macchina elettromaccanica che riusciva a decifrare il codice enigma (dopo la Guerra tutti i crittoanalisti furono vincolati dal governo inglese al silenzio, motivo per il quale, solo dopo decenni, si seppe realmente la verità).
Alan Turing, tuttavia, ebbe vita difficile, a causa della sua omosessualità e del trattamento omofobico di allora (morì a 42 anni, secondo molti fu suicidio, altri parlarono di esperimento mal riuscito).
Ricorre nel 2012 il centenario della nascita di Alan Turing e il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano lo ha celebrato con una serie di eventi (molto divertenti ed educativi i laboratori per bambini e ragazzi, dove si è parlato di crittografia e crittoanalisi), tra i quali, una interessantissima conferenza (tenutasi ieri), dove si è parlato del funzionamento della macchina Enigma (è anche stato possibile vedere e testare una macchina originale perfettamente funzionante) e di come gli alleati sono arrivati a decifrare i codici.
Alberto Campanini (collezionista generoso e proprietario delle celebri macchine Enigma), Bruno Grassi (insieme ad Alberto Campanini fa parte dell’associazione “Rover Joe”) e il Generale Francesco Cremona (memoria storica dagli anni cinquanta ad oggi), introdotti dal curatore del Museo Luca Reduzzi, hanno reso omaggio ad Alan Turing, non parlando di matematica e algoritmi, ma facendo una dimostrazione pratica della macchina Enigma.
La conferenza è stata un successo ed è stata seguita anche da alcuni bambini e ragazzi.
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com
Ieri ho fatto l’attività sulla macchina di Turing, molto interessante, appena tornato a casa ho deciso che crittograferò da oggi in poi i compiti di scuola !!!!