Dominique Strauss-Kahn (DSK per i francesi) è il Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale, ed è una delle massime autorità mondiali per quanto riguarda finanza e mercati, tanto per capirci, è colui che gestisce in prima persona i negoziati per concedere a stati in difficoltà come Grecia e Portogallo i prestiti internazionali per uscire dalla crisi mondiale (fino a ieri era il principale favorito alla corsa all’Eliseo per diventare nuovo Presidente della Repubblica in Francia).
DSK è stato accusato a New York di un reato odioso, violenza sessuale ai danni di una giovane cameriera che doveva pulire la stanza e voleva fare il proprio lavoro, il fatto è successo l’altra sera in una suite a 3.000 dollari a notte, dopo poche ore il capo della finanza mondiale è stato arrestato.
In due giorni c’è già stata la prima udienza, negata la cauzione dal giudice donna americano Melissa Jackson, passaporto francese ritirato, DSK torna in carcere dove attenderà la prossima udienza già fissata per venerdì prossimo 20/5.
Per gli americani la carriera di DSK è finita un minuto dopo l’arresto, sebbene, non sia stata provata la colpevolezza. Questo perché una persona con una carica pubblica viene giudicata per l’immagine privata che fornisce di sé.
A Milano assistiamo, invece, da mesi, ad un processo mediatico che vede Silvio Berlusconi, la persona italiana più ricca e famosa, imputata per diversi reati, ogni udienza si trasforma in un comizio, con tanto di pubblico, contro gli avversari politici, i giudici e i giornali di sinistra.
Alle elezioni comunali in corso i milanesi hanno iniziato a ragionare come il paese a stelle e strisce, un Presidente del Consiglio che, vista la carta d’identità, passa le serate a divertirsi (Bunga Bunga) con donne che potrebbero essere sue nipoti (50 anni la differenza di età in alcuni casi), non ha lasciato indifferente la popolazione milanese, indipendentemente dall’avere commesso o meno un reato.
Ed è stato punito. Dagli elettori.
Kevin John Carones – faremilano@gmail.com